Sezione
Didattica
Arte rupestre Scheda N. 2
Alla
ricerca delle Musitracce -
le nostre Foto |
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Bisognava
poi ricopiare con un pennarello indelebile nero le figure
e le scanalature della roccia. Per le coppelle si usava
la tecnica della riga continua, mentre per le altre incisioni,
spirali, cerchi, omini, si usava la tecnica dei puntini.
Per sapere quanto erano profonde le coppelle abbiamo utilizzato
due bastoncini: si disegnavano quindi con il pennarello
nero tanti cerchi quanti erano i centimetri della profondità
delle coppelle.
Questo era il nostro compito e lo svolgevamo mentre botanici,
fotografi, schedatori e disegnatori esercitavano il loro.
Prima di tornare a scuola abbiamo osservato per l'ultima
volta il panorama e le incisioni, e ci siamo resi conto
che oltre ad essere stata una giornata interessante ed
istruttiva era anche stata divertente e piacevole.
(Valentina
– Sara – Elena – Chantal – Fabio – Davide)
Sulla
roccia abbiamo trovato delle incisioni "recenti",
false come quelle del cosiddetto "menhir" del
Musiné (clicca
qui per vedere la scheda). Le abbiamo riconosciute dal
fatto che:
-
la
roccia, se l'incisione è antica, nel punto dove
è stata "scavata" è diventata
molto scura;
-
se l'incisione è recente la roccia rimane bianca.
Tra le incisioni recenti abbiamo trovato: una spirale, un
omino con l'arco, un omino senza niente, una croce e la
chiave della vita (egiziana). Queste sono le incisioni fatte
da poco, qualche anno fa. Secondo noi possono essere state
fatte da:
-
Ragazzi
che volevano imitare la civiltà antiche per fare
uno scherzo agli studiosi
-
Scultori
che volevano mettere alla prova il loro talento
-
Una
persona all'andata scalando il Monte Musiné tracciò
dei segni per ritrovare la strada al ritorno
-
Una
persona che si ricordava una scena di caccia
-
Una
persona che voleva ricordare gli antichi Egizi
-
Un
archeologo che voleva fare un falso
- Uno
scultore che voleva provare a scolpire qualcosa su quella
pietra
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Materiale
realizzato dalla classe quinta
della scuola elementare dell'Istituto Comprensivo di Caselette
(TO) - primavera 2002
NOTA:
Queste pagine illustrano un'esperienza
di laboratorio didattico di archeologia rupestre realizzata
su alcune rocce coppellate dell'area del Monte Musiné
(Caselette, TO). Dato che alcune di tali rocce incise
si configurano come veri e propri reperti archeologici,
le operazioni compiute su di esse hanno tenuto conto delle
norme in uso per quanto riguarda i petroglifi, norme approvate
dalla competente Soprintendenza Archeologica. In particolare
non è stata compiuta alcuna operazione di coloritura,
gessatura, raschiatura, né è stato aggiunto
o applicato alcun materiale estraneo. Tutto ciò
per non apportare alcun danno diretto o indiretto, anche
involontario, alla superficie incisa e per fornire un
corretto esempio, in quanto a rispetto dei beni culturali,
di trattamento didattico di materiale archeologico.
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