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Sezione Tradizioni Popolari
Scheda N. 1
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Venaus: Festa di S. Biagio e S. Agata - Danza degli Spadonari


Venaus, festa di S. Biagio e S. Agata, processione

Data: 3 febbraio (e domenica successiva)

Personaggi:

  • quattro spadonari, indossano camicia e guanti bianchi, pantaloni e scarpe blu, giubbotto - di un colore diverso per ogni spadonaro - con decorazioni e alamari, copricapo ricoperto con fiori in seta, e lunghi nastri colorati sulla parte posteriore, che scendono sulla schiena, e legati sotto il mento con un nastro (due spadonari rosso e due verde). Manca il grembiulino, tipico di Giaglione.
  • sei priore (due ragazze nubili, due sposate, due più anziane); il loro costume, di origine savoiarda, è composto da un abito lungo, nero, scialle in seta ricamato, con frange, diverso per ciascuna priora, collarino formato da un nastro di velluto nero a cui è annodata una grossa croce in oro lavorata a sbalzo, cuffia nera, annodata sotto il mento, con grosso fiocco colorato sulla parte posteriore e lunghi nastri di seta; il colore del vestito è diverso per ciascuna coppia di priore
  • banda musicale
  • donne della confraternita del Santo Rosario, con un lungo velo bianco (le tre più giovani, le "lanterniere", portano due lanterne e la croce; quelle di mezza età e più anziane portano i ceri)
  • uomini della confraternita del Santo Rosario, con vestito e berretto bianco
  • coscritti
  • sindaco
  • parroco

Simboli e oggetti:

  • statua di S. Biagio, portata a spalle dai coscritti
  • statua di S. Agata, portata a spalle dai pompieri
  • spade lunghe più di un metro, con lama ricurva a doppio taglio, con elsa mobile e impugnatura rifinita in cuoio, con borchie metalliche
  • lanterne della confraternita
  • ostensorio
  • crocifissi
  • ceri con addobbi floreali
  • stendardi

Origini: Circa le origini delle danze di spade, considerate tra le più antiche vi sono varie ipotesi; alcuni le fanno derivare da cerimonie precristiane di propiziazione, svolte per invocare la fecondità primaverile e l’abbondanza dei raccolti, altri le collegano alla tradizione bellica dei Celti.

Svolgimento: La festa inizia al mattino, alle 9.30, l’appuntamento è presso la casa dello spadonaro che abita più vicino alla chiesa, il quale offre focaccia e vin brulé a tutti i partecipanti; le priore si trovano invece presso la casa della più vecchia; poi ci si reca presso il Municipio, dove è radunata la banda musicale, si prosegue verso la chiesa parrocchiale, e di qui si forma la processione, che passa per le vie del paese (le priore con ceri con addobbi floreali, i membri della confraternita con la croce, le lanterne, i coscritti con la statua di S. Biagio, coscritte con la statua di S. Agata, scortata dagli spadonari, i pompieri, la banda musicale, e la popolazione). Si ritorna in chiesa per la messa, e al termine, sul sagrato gli spadonari danzano al suono della banda musicale. Poi il corteo prosegue verso la casa comunale, dove il sindaco offre un rinfresco. Nel pomeriggio viene celebrata la funzione del vespro, e al termine gli spadonari ballano ancora sul sagrato della chiesa. Un tempo vi era l’usanza per gli spadonari di fare il giro delle osterie, dove veniva loro offerto del vino.

Danze: Le marce vengono eseguite durante la processione, i quattro spadonari sono disposti in fila indiana. Vi è la punta bàti (puntare e battere), in cui gli spadonari puntano le spade e le incrociano a coppie, e la punta bas (punta basso), in cui saltano e puntano in alto e in basso, impugnando la spada prima con entrambe le mani, poi solo con la destra. Le danze si svolgono sul sagrato della chiesa, gli spadonari sono sempre disposti in quadrato. Vi sono quattro tipi di danze: "punta" (è una danza di saluto, che apre la festa al mattino, gli spadonari puntano per quattro volte le spade in avanti contemporaneamente); "quadri" (è caratterizzata da un inchino, dai tre passi in avanti e dall’incrocio di spade a coppie, e dalla cuià, gesto che ricorda la mietitura); "cuori" (gli spadonari sono disposti a croce, si lanciano e si scambiano le spade, e le incrociano tutti insieme; "salto" (eseguono la figura del girasciabola, saltano, girando completamente su se stessi).

Venaus: St. Blaise and St. Agatha Feast, Dance of the Swordmen



Venaus, Spadonaro

It takes place on February 3rd (feast of St. Blaise, patron saint of Venaus, with St. Agatha, February 5th) and the following Sunday.

The main characters are:

  • four swordsmen, wearing a costume composed by blue trousers, white shirt, blue shoes, white gloves, a coloured jacket, and a sort of hat with silk flowers and fruits, and long ribbons on the back; they haven’t the little apron like Giaglione
  • six prioresses (two unmarried, two married, middle aged, two older), whose costume is composed by a long black dress, a silk shawl, a black velvet bonnet with ribbons on the back, a black neck-band with a golden cross
  • men and women of the confraternity, dressed in white, the firemen, the 18 years old boys and girls, the band, the priest and the mayor.
Venaus, Spadonaro

The feast begins in the morning at 9.30; the swordsmen meet in front of the house of that who lives near the church; the prioresses meet at the house of the oldest of them; then they go in front of the townhall, where is the band, and then to the church square, where are the other participants and people.

The procession goes through the streets of the village; the 18 years old boys carry on their shoulders the statue of St. Blaise, and the girls the statue of St. Agatha; the members of the confraternity have the cross and the lanterns; the prioresses have large candles with flowers; the swordsmen dance in single file, while the band plays.

They come back to the church, where the mass is celebrated; after it the swordsmen dance on the church square, disposed like a square. Then all the participants go to the townhall, where the mayor offers sweets and drinks.

In the afternoon, after the vespers, the swordsmen dance again on the church square. Once there was the habit to go round the taverns, where they had free wine.

The sword dances have a very old origin, and are linked to the ceremonies made to invoke the spring fruitfulness and a good harvest. Here in Venaus they haven’t the bran, which is their symbol.

There are four kinds of marches (in single file) and four kinds of dances (when they are disposed like a square) and they are performed in a due order during the feast. They are quite like those of Giaglione, but have different names.



La Spada sulla Roccia
Convegno La Spada sulla Roccia


Piemonte Parchi
N. 87
- maggio 1999

Periodico di informazione e divulgazione naturalistica della Regione Piemonte

Luna Nuova - bisettimanale di informazione locale
La Spada sulla Roccia
GRCM - MiBAC
La Spada sulla Roccia
(2009)

Danze e duelli tra arte rupestre e tradizioni popolari
della Valcenischia e delle valli del Moncenisio

a cura di Andrea ARCÀ

Volume a carattere archeologico ed etnografico sul rapporto tra arte rupestre e danze armate tradizionali della Valle di Susa e della Valcenischia. Il libro, interamente a colori, contiene oltre 700 fotografie e rilievi, che illustrano i complessi petroglifici delle valli del Moncenisio e che propongono una serie di approfonditi confronti archeologici, in particolare con l'arte rupestre dell'Alta Moriana e della Valcamonica.
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A cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana, via Pastrengo 13 - Torino, scrivi al GRCM

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