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Sezione Natura - escursionismo
Scheda N. 4
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Il Colle del Moncenisio


Il lago del Moncenisio

Il Moncenisio viene citato per la prima volta nell'atto di fondazione della Abbazia di Novalesa del 726: tra le donazioni al monastero troviamo infatti i pascoli dell'Alpes in Cenisio. I re franchi dedicarono una particolare attenzione a questo colle, sia per esigenze strategiche, che per la necessità di una via di comunicazione rapida con la pianura padana, al punto che intorno all'820 Ludovico il Pio vi fonda un Ospizio con lo scopo di dare assistenza ai viaggiatori.

Verso la fine del XII secolo il traffico commerciale, fino ad allora legato a merci di lusso provenienti dall'Oriente e a qualche commercio locale, viene interessato da una attività mercantile sempre più intensa rivolta alle grandi fiere transalpine.

L'attraversamento del valico viene affrontato con grande timore da parte di mercanti e viaggiatori; è documentata infatti la stesura di qualche testamento prima di valicare il colle. Anche con le migliori condizioni atmosferiche la lunga marcia di attraversamento è considerata una prova durissima per i viaggiatori. Gli uomini validi dei borghi in prossimità del valico esercitano il mestiere di "marrone", portatore o guida alpina ante litteram, nome di origine etimologicamente incerta. Tra i compiti del marrone, oltre al carico delle merci sui muli e alla battitura delle piste in caso di neve, c'è quello di aiutare i viaggiatori nei tratti più difficili. Altro servizio prestato è quella del trasporto in "cadrega", rudimentale portantina costituita da un sedile montato su due pertiche e sorretto da coppie di marroni.

Napoleone Bonaparte decide di dotare il Moncenisio di una via di transito interamente carrozzabile e promuove la ricostruzione dell'Ospizio, abbandonato durante la Rivoluzione. La strada è costruita su un tracciato del tutto nuovo: l'ascesa al colle avviene ora abbandonando il fondovalle già poco oltre Susa, ottenendo in tal modo una pendenza più moderata ed uniforme. La nuova via carrozzabile determina l'incremento dei passaggi: in pochi anni il numero di vetture di viaggiatori è più che duplicato e quadruplicato quello dei carri. Napoleone ordina anche la costruzione di case cantoniere (ben 23 tra Lanslebourg e Susa) con funzione di alloggio gratuito per i cantonieri ma con l'obbligo di prestare assistenza e rifugio ai viaggiatori.

Nell'attesa dell'apertura della galleria del Fréjus viene costruita una linea ferroviaria provvisoria attraverso il Moncenisio che rimane in funzione dal giugno del 1868 al novembre 1871 percorrendo il tragitto completo tra Susa e St-Michel de Maurienne in cinque ore e mezza. La maggior parte della linea ferroviaria viene allestita su una porzione della sede stradale e si rende necessaria anche la costruzione di numerose gallerie paravalanghe, molte delle quali ancora visibili lungo l'attuale strada statale. La linea, a scartamento ridotto, prende il nome dell'ingegnere J.B. Fell, inventore del particolare tipo di sistema di aderenza ruota-rotaia.

In questo secolo la piana del Moncenisio ha subito una notevole modificazione con la costruzione di una diga per l'alimentazione della centrale elettrica di Venaus, terminata nel 1921. L'opera determinò un innalzamento della superficie del lago raddoppiandone la superficie. Negli anni sessanta venne costruita una seconda opera, la diga attualmente visibile, determinando un ulteriore innalzamento del lago fino a sommergere le precedenti opere di regimazione idraulica ed anche l'Ospizio.

Con la firma del trattato di pace del 1947, il confine di Stato viene arretrato rispetto allo spartiacque escludendo il colle e il lago dal territorio italiano.

Dal 1978, la terza o la quarta domenica di luglio si svolge la "Festa del Moncenisio" o "Festa dell'Alpeggio". Promosso dai comuni di Novalesa e Lanslebourg, questo evento raduna ogni anno piemontesi e savoiardi sulle rive del lago all'insegna dell'amicizia franco-italiana.


Luna Nuova - bisettimanale di informazione locale

The Moncenisio mountain-pass


Moncenisio, strada di Francia

The Moncenisio was cited for the first time in 726, in the Novalesa Abbey foundation act. In fact we can find the pastures of the "Alpes in Cenisio" between the donations to the monastery. The Franks Kings dedicated a particular attention to this pass, for their strategic requirements and for the necessity of a fast communication way with the Po plain. Around 820 Ludovico "the Devout" founded there a hostel to give attendance to the travellers.

Around the end of the XII century the commercial traffic, constituted by luxury goods of eastern provenience and by some local commerce, comes interested by a mercantile activity more and more intense devoted to the great transalpine fairs.

Merchants and travellers were afraid of passing the Moncenisio: some testament were written before doing so. Even with the best weather conditions the long march was considered as an hard test for the travellers. The strongest men of the villages nearby exercised the job of "marroni (brown)", alpine guides ante litteram. The name has an etymological uncertain origin. Between the tasks of the "marroni", beyond carrying goods on the mules and beating the tracks on snow cases, there was the aid of the travellers in the most difficult parts. Another service was the transport in the "cadrega" (chair), a sort of rough sedan chair constituted by a seat mounted on two perches and hold up by the "marroni".

Napoleon decided to open an entirely new carriage road and promotes the rebuilding of the Hostel, abandoned during the Revolution. The road was constructed on a new tracing: the way leaves the bottom of the valley near Susa, obtaining a moderated and uniform climb. The new carriage road determines the increment of the passages: in a few years the number of carriages is more than duplicated, while the wagons were quadruplicated. Napoleon orders also the construction of road-houses (23 between Lanslebourg and Susa): there was a free lodging for the road-men, but they were obliged to attend and to shelter the travellers.

Moncenisio, galleria Ferrovia Fell

Waiting the opening of the Fréjus gallery, a temporary railway line through the Moncenisio was consctucted. It remained in function from June 1868 to November 1871, covering the complete way between Susa and St-Michel de Maurienne in five hours and a half. The greater part of the railway line occupied a portion of the road. The construction of numerous galleries and of some avalanche-shields (some of them are still visible today along the main road) was necessary. The line, with a narrow gauge, takes the name of the engineer J.B. Fell, inventor of the particular type of wheel-track adhesion system .

In this century the Moncenisio plane has been hardly affected by the construction of the dam to feed the Venaus power station, ended in 1921. The work determined the elevation of the surface of the lake, doubling its surface. A second dam was built in the '60s, currently visible, which determined an ulterior elevation of the lake, submerging the previous dam and also the Hostel.

With the signature of the peace treaty of 1947, the State border no more coincided with the watershed, excluding the pass and the lake from the Italian territory.

From 1978, the third or fourth July Sunday presents the "Festivity of the Moncenisio" or "Festivity of the mountain summer pasture". Promoted from the Novalesa and Lanslebourg Municipalities, it offers a meeting occasion for Piedmont and Savoy people around the borders of the lake, in the name of the Italian-French friendship.

La Spada sulla Roccia
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La Spada sulla Roccia
(2009)

Danze e duelli tra arte rupestre e tradizioni popolari
della Valcenischia e delle valli del Moncenisio

a cura di Andrea ARCÀ

Volume a carattere archeologico ed etnografico sul rapporto tra arte rupestre e danze armate tradizionali della Valle di Susa e della Valcenischia. Il libro, interamente a colori, contiene oltre 700 fotografie e rilievi, che illustrano i complessi petroglifici delle valli del Moncenisio e che propongono una serie di approfonditi confronti archeologici, in particolare con l'arte rupestre dell'Alta Moriana e della Valcamonica.
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A cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana, via Pastrengo 13 - Torino, scrivi al GRCM

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